Come mantenere l'erezione più a lungo: i segreti per aumentare la durata

La difficoltà a mantenere l’erezione nel corso del rapporto sessuale ha un nome scientifico ben preciso: disfunzione erettile.

La difficoltà a mantenere l’erezione nel corso del rapporto sessuale ha un nome scientifico ben preciso: disfunzione erettile.

È uno dei problemi sessuali più diffusi fra la popolazione maschile: l’Associazione Italiana Andrologi registra oltre 3 milioni di casi nel nostro Paese.

Le cause che provocano questo disturbo hanno matrice diversa:

  • Problematicità correlate all’eiaculazione precoce con conseguente caduta dello stato erettile dopo il riflesso eiaculatorio.
  • Cause correlate a problemi di natura fisica e organica.
  • Problematicità correlate a cause psicologiche, ovvero a blocchi mentali o a eccitazione psicogena insufficiente.

Prima di capire come porre rimedio a tale situazione incresciosa, è opportuno aprire una parentesi sul fenomeno preso in esame: l’erezione.

Essa si configura come un processo umano per nulla scontato e automatico: si avvia a partire dalla zona cerebrale, quando l’uomo, attraverso stimolazioni erotiche sensoriali, eccita la propria psiche che, a sua volta, comincia a rilasciare segnali bio-elettrici e neuronali verso la zona genitale.

Questi segnali, tramite la discesa nella colonna vertebrale, raggiungono l’area dell’organo riproduttore, la cui muscolatura liscia subisce un rilassamento e il pene tende a gonfiarsi e a irrigidirsi in virtù del flusso sanguigno che ha riempito i suoi corpi cavernosi.

È evidente, dunque, come l’erezione sia conseguenza fisica e naturale dell’eccitazione psicologica.

Tuttavia, capita a molti uomini di incappare nella difficoltà nel mantenimento dell’erezione.

Per conseguirla in maniera fisiologicamente corretta, anche in durata oltre che in produzione, è necessario avere un buono stato di salute fisica e una concentrazione adeguata di testosterone nel sangue. Accanto a ciò, è imprescindibile garantire una continuità funzionale all’eccitazione mentale durante l’incontro intimo.

È la condizione eccitata della mente a garantire l’irrigidimento del pene che, per restare tale a lungo, necessita di una stimolazione psicologica consona alla situazione intima, altrimenti ricade nella sua posizione flaccida.

Questo stato mentale è valido a patto che il soggetto abbia piena sicurezza e fiducia di sé, senza alcun tipo d’ansia da prestazione.

Tra i problemi legati alla fisicità e all’organicità dell’organismo che causano la difficoltà erettile, annoveriamo:

  • Scompensi vascolari e circolatori.
  • Ipertensione e ipotensione.
  • Insufficienza cardiaca.
  • Ipogonadismo e bassi livelli di testosterone.
  • Squilibri ormonali o neurologici.
  • Tabagismo e abuso di alcolici.
  • Diabete incontrollato.
  • Malattia di La Peyronie.

Anche l’uso di farmaci come ansiolitici o antidepressivi può avere effetti collaterali significativi sull’erezione.

Ma, come abbiamo già accennato, l’eziologia della disfunzione può essere anche psicologica, anzi lo è nella maggior parte dei casi.

Capita spesso, infatti, di ascoltare storie di uomini che raccontano di avere difficoltà a mantenere l’erezione durante il rapporto sessuale con la partner, ma di non avere problemi nei momenti di masturbazione in solitaria. O ancora di avere problemi erettili con una nuova donna, mentre con quella precedente non aveva mai avvertito nulla.

Il motivo è semplice: la difficoltà nella durata insufficiente della condizione erettile deriva da un’eccitazione mentale inadeguata e incostante. Essa è collegata a pensieri disfunzionali di diversi tipi (ansia da prestazione sessuale), come:

  • La paura di non essere in grado di appagare la partner.
  • L’insicurezza nelle proprie capacità e la bassa fiducia in sé.
  • La preoccupazione di non conseguire un’erezione sufficientemente consona in durata, il che porta ad una focalizzazione deleteria sul proprio pene.

Si tratta di meccanismi cognitivi destabilizzanti che la mente umana si costruisce perché pervasa da paure e incertezze legate, ad esempio, al timore del confronto con i professionisti della pornografia o con i vecchi partner sessuali della propria donna.

Ma l’inganno psicologico più importante è il timore di perdere l’erezione nel bel mentre dell’incontro intimo: questo stato ansiogeno inibisce la possibilità di raggiungere una condizione eccitatoria adeguata e continua.

Per la cura dei problemi di disfunzione erettile sono in commercio diversi farmaci, piuttosto gettonati e diffusi, appartenenti alla classe degli inibitori delle fosfodiestrasi PDE5.

Tuttavia, è opportuno in questa sede smontare la credenza comune che tali medicinali garantiscano un’erezione più duratura, per il semplice fatto che non hanno la potenzialità di produrla.

Risultano utili, invece, negli uomini d’età più avanzata con disturbi erettivi connessi all’enzima fosfodiestrasi, che fa degradare rapidamente l’ossido nitrico, bloccando di fatto il flusso di sangue verso il pene.

In altre circostanze sono del tutto inutili, anzi possono apportare effetti collaterali piuttosto gravi nell’organismo umano, in quanto:

  • L’erezione non è un processo che può scaturire da essi, il che accentua e amplifica la frustrazione del soggetto.
  • Se ci si approccia all’appuntamento sessuale con emotività ansiogena e preoccupata, nessun farmaco può assicurare o migliorare l’erezione.
  • Si tratta di rimedi tutt’altro che definitivi da ingerire, nel caso della pillola, prima di ogni incontro intimo, e che comportano ingenti spese economiche.
  • La somministrazione di questi farmaci, spesso, non risulta ben accetto dalle donne, a maggior ragione se si è giovani e in buona salute: conferiscono messaggi di scarsa virilità.
  • Possono provocare conseguenze collaterali importanti in caso di altre patologie presenti.
  • Possono indurre effetti incresciosi durante il rapporto.
  • L’assunzione priva di necessità può dare luogo a una forma reale di dipendenza verso i farmaci, in quanto, in preda all’insicurezza e alla bassa autostima, questi appaiono come l’unica via di salvezza.

Ancor più deleterie e sconsigliate sono le pillole per l’erezione acquistabili in rete senza ricetta medica. Esse risultano copie illegali prodotte prive di controlli medici approfonditi sulla qualità dei principi farmacologici che le costituiscono, tant’è vero che è stata rilevata la presenza di sostanze tossiche non dichiarate in etichetta.

Seguono poi i rimedi naturali quali i prodotti dell’erboristeria, gli integratori per l’erezione e quegli alimenti considerati afrodisiaci. Tuttavia, è utile sapere che:

  • Non ci sono verifiche sicure circa la loro utilità nel favorire un’erezione di più lunga durata.
  • I test pubblicati online sono eseguiti dalle stesse multinazionali che li producono e non sono compiuti con rigore scientifico.
  • I test effettuati da strutture mediche indipendenti, invece, hanno evidenziato la probabilità che essi hanno di causare effetti collaterali ben più significativi dei farmaci suddetti e, inoltre, non forniscono ausilio al miglioramento erettile del pene.

Quando il problema della durata d’erezione non è collegato alla compresenza di problemi fisico-organici, dove soltanto le cure mediche possono intervenire, essa può essere compromessa, oltre che dallo stato psicologico disfunzionale, anche da stili di vita e di alimentazione poco corretti.

Elenchiamo allora, qui di seguito, le condotte che in tal senso vanno evitate/limitate e quelle utili ai fini preposti:

  • La circolazione sanguigna può essere bloccata, con ripercussioni sull’erezione, da alimenti troppo ricchi di zucchero o di sale.
  • I grassi idrogenati contenuti in eccesso negli snacks e simili risultano piuttosto sfavorevoli al cuore e alla circolazione.
  • È opportuno bilanciare il consumo di carboidrati, e in particolare quello di farinacei ricchi di glutine (pasta, pizza, pane, focacce, ecc…), con alimenti provvisti di proteine e grassi sani (olio d’oliva, ad esempio).
  • Sostituire al consumo delle carni conservate e insaccate (i salumi) quello delle carni fresche (pesce e uova).
  • Bere molta acqua quotidianamente, nutrirsi di frutta e verdura, consumare giornalmente qualche frutto oleoso (mandorle, noci, nocciole, ecc…) perché migliorano la fluidificazione e la circolazione sanguigna, essendo ricchi di minerali e di vitamine C, E, B e di acidi grassi omega 3.
  • Smettere o limitarsi col fumo delle sigarette in quanto fonte di indebolimento del gettito cardiaco: compensarlo con l’attività fisica, ma evitarlo del tutto è ideale.
  • Evitare l’abuso di alcool in quanto arreca problemi nella produzione e nella durata dell’erezione.
  • Evitare la sedentarietà in quanto causa di scompensi cardio-circolatori e di riduzione dei valori di testosterone.
  • Praticare un esercizio fisico assiduo per elevare il testosterone ed efficientare l’apparato cardio-respiratorio e vascolare.

Lo dicevamo all’inizio dell’articolo e lo ribadiamo in conclusione: laddove la causa del disturbo non sia correlata all’appurata presenza di problemi legati alla fisicità e all’organicità dell’uomo, nella grandissima maggioranza delle situazioni, la motivazione è psicologica.

Si ha a che fare con quei casi in cui l’insicurezza e la preoccupazione invadono e stravolgono la psiche dell’individuo in vista del rapporto sessuale: questo modo di porsi all’incontro intimo destabilizza la serenità umorale e lo porta tristemente a vivere l’ennesima defaillance sotto le lenzuola.

Esiste, però, un trattamento di cura reale che risulta il migliore ed elettivo per rimuovere la difunzionalità erettile dalla propria vita in maniera definitiva: la psicoterapia cognitivo-comportamentale.

Questo è un percorso scandito in diverse sedute, nel corso delle quali lo specialista consegna al paziente, in forma teorica e pratica, i segreti delle tecniche e delle strategie adeguate e utili a individuare e correggere gli stati mentali disfunzionali alla base del problema erettile.

Il primo passaggio, dopo l’ascolto e l’analisi condivisa della storia personale, è la consapevolezza che il fulcro del disturbo risieda nei meccanismi cognitivi ansiogeni e impauriti dell’uomo verso il rapporto sessuale e i cattivi giudizi che ne potrebbero scaturire su di sé.

Il meccanismo di ristrutturazione cognitiva prevede che se si modifica la natura dei pensieri, cambieranno di riflesso le condotte: in altre parole, a pensieri negativi seguono condotte negative, mentre a pensieri positivi conseguono comportamenti positivi.

L’approccio psicologico-emotivo ottimista e sereno è imprescindibile per avviare il meccanismo dell’erezione che, come abbiamo visto, trova le sue radici nell’eccitazione mentale dalla quale, attraverso i processi fisici già descritti, si arriverà alla produzione di una condizione erettile adeguata alla circostanza.

Evitare gli errori cognitivi è fondamentale per riacquistare l’autostima e la fiducia nelle proprie capacità sessuali, così che l’incontro intimo non sarà più motivo di turbamento interiore, ma appuntamento da vivere nel massimo piacere e con grande spontaneità e soddisfazione.

Data di pubblicazione: 15 December 2023

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